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Le corse in bici di Aldo Tabanelli. L'Uisp Imola ricorda uno storico dirigente

Come si dice addio ad una persona? Come si elabora un lutto? Genericamente lo si fa ripercorrendo con la memoria tutti i ricordi che a quella persona sono legati. In questo modo, infatti, l'affetto e talvolta la riconoscenza si rinsaldano dentro di noi.

Aldo Tabanellidi Vittorio Martone


IMOLA – Come si dice addio ad una persona? Come si elabora un lutto? Genericamente lo si fa ripercorrendo con la memoria tutti i ricordi che a quella persona sono legati. In questo modo, infatti, l'affetto e talvolta la riconoscenza si rinsaldano dentro di noi. E, venendo a mancare il corpo che era l'oggetto di quegli affetti, l'immagine di chi ci ha lasciato diventa un qualcosa di ancora più intimo dentro ognuno di noi. È forse questo il percorso che hanno avviato da due giorni i familiari, gli amici ed i colleghi dell'Uisp di Imola e della Lega ciclismo salutando Aldo Tabanelli, storico dirigente uispino venuto a mancare l'otto febbraio scorso all'età di 84 anni.

Vogliamo ricordarlo assieme a Paola Lanzon, presidente del Comitato imolese, partendo dalla foto che forse più lo rappresentava e con la quale Aldo ha voluto che lo si ricordasse nel momento delle esequie.

Allora Paola, uno sportivo fino all'ultimo Aldo?
"Già, qui da noi quando si diceva Tabanelli si diceva bicicletta. Aldo era una figura molto presente nel comitato. Molto spesso lo vedevi arrivare in sella, in abiti da ciclista, che magari aveva da stampare un volantino per il partito o da sbrigare rapidamente altri impegni. Era una figura di riferimento per tutti, tanto per il partito che per il comitato e la lega ciclismo Uisp".

Da quanto tempo lo conoscevi e che ricordo ne conservi?
"Da molto; Aldo è stato una delle primissime persone che ho conosciuto nell'Uisp quando sono arrivata. Quando penso a lui ricordo una persona sempre sorridente, che trasmetteva positività. E infatti nella sua vita è stato capace di catturare con estrema rapidità l'affetto di tutti quelli che lo hanno conosciuto. Ne è stata testimonianza anche la cerimonia con cui l'abbiamo salutato, con la partecipazione di tutta la città e con la banda al seguito che ha suonato alcune storiche canzoni tra le sue preferite, tra cui anche, ovviamente, l'Internazionale".

Qual è stato il suo impegno per l'Uisp?
"Aldo ha sempre dedicato tantissimo del suo tempo alla Lega ciclismo e alla sua società sportiva. Era un dirigente affezionato all'Uisp, disponibile in qualsiasi momento per qualsiasi cosa. Basta pensare che ancora fino a poco tempo fa, quando c'era bisogno anche di una piccola manutenzione, bastava alzare il telefono e chiamarlo per vederlo arrivare qui con la sua cassettina degli attrezzi. Per non parlare poi del fatto che una parte della sede del comitato di Imola è stata costruita direttamente da lui. Tant'è che, data la statura non proprio slanciata di Aldo, c'è una porticina qui che, essendo costruita alla sua altezza, obbliga tutti ad abbassarsi per passarci sotto".

Avete in mente di organizzare delle iniziative per ricordarlo?
"Sicuramente sì. Tra poco avremo il congresso del nostro comitato e discuteremo, assieme alla Lega ciclismo, di cosa fare e di quali iniziative promuovere in memoria di questa persona importantissima nella nostra storia".

Vai all'articolo commemorativo di Nino Villa

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